
“L’ ambasciatore del Jazz Contemporaneo”: intervista a Gianni Vancini
Gianni Vancini, classe 1978, Mirandolese (MO), è una delle stelle italiane del
sassofono, considerato “L’Ambasciatore del Jazz Contemporaneo” grazie al suo stile
inconfondibile, ibrido tra il pop e il jazz moderno. Con i suoi album, è stato più volte ai
primi posti nella classifica degli USA, Canada, Netherlands, Sweden e Switzerland Top
Jazz charts.
“I’m Missing You (feat. Sarah Jane Morris)” è il nuovo singolo del musicista e
compositore. Il brano, in radio e sulle piattaforme digitali da venerdì 29 aprile, è distribuito da Artist First su etichetta Alta Sierra srl e prodotto da Vittorio Corbisiero.
“I’m Missing You” è la rivisitazione di “Se stiamo insieme”, brano icona degli anni
‘90 di Riccardo Cocciante e Mogol, vincitore del Festival di Sanremo ‘91. In questa
versione è riproposto in chiave soul con un arrangiamento volto a sottolineare
l’inconfondibile voce della cantante britannica Sarah Jane Morris.
«Conosco Sarah Jane fin dai tempi dell’acid jazz. L’ho sempre considerata un’icona di
Gianni Vancini
quel movimento straordinario. Passione, energia, cuore, spiritualità sono alcune tra le
sue tante doti, oltre alla sua voce inconfondibile. È un privilegio per chi la ascolta.
Inutile dire che collaborare con lei oggi, sia in questo brano che nei concerti, è un
sogno diventato realtà»
Potete seguire Gianni Vancini sul suo sito giannivancini.com e su tutti i principali canali social:
In collaborazione con l’ufficio stampa Safe&Sound.
Raccontaci del tuo percorso di studi: come nasce la passione per il tuo strumento?
Il mio amore per il sassofono non lo posso definire “a prima vista”. All’esame di ammissione al conservatorio mi presentati come pianista (arrivavo da 10 anni di studi amatoriali), ma finita la mia esibizione mi si fece notare che la mia preparazione aveva diverse lacune e che soprattutto non avrei studiato il jazz ed il blues. A quel punto chiesi tra quali altri strumenti potevo scegliere, e tra questi c’era il sassofono, lo scelsi perché mi sembrava il più “moderno” tra tutti!
Il tuo ultimo singolo è la rivisitazione del brano “I’m missing you”. Perché la scelta di questo brano? Come è stato lavorare a un nuovo arrangiamento assieme al talento di Sarah Jane Morris?
La scelta è stata abbastanza naturale: stavo cercando brani storici del trentennio ’70-’90 per il mio nuovo album “Made in Italy”. Da qualche anno avevo cominciato a collaborare con Sarah a un progetto live meraviglioso in cui lei cantava brani del mio repertorio e io suonavo alcuni brani del suo periodo “Acid Jazz”. È stato automatico coinvolgerla per questa meravigliosa versione di “I’m missing you” con il testo originale che Sarah scrisse in occasione del Festival di Sanremo 1991 dove partecipò (e vinse) insieme a Riccardo Cocciante.
Com’è lavorare con lei… “lavorare” non credo sia la parola più adatta: con lei tutto diventa passione e estemporaneità. Sono davvero felice di poterla considerare un’amica e ovviamente di LAVORARE con lei!

Quali sono le potenzialità dell’unione di diverse sonorità e diversi sound come, in questo caso, jazz e pop?
Credo che il connubio sia assolutamente vincente! È stata una ricerca lunga e non è stato facile selezionare i brani, ma sono molto soddisfatto del risultato finale. Il potenziale è immenso. Vorrei poter avvicinare anche le nuove generazioni a un genere che magari spaventa, proprio grazie alla familiarità delle melodie.
Questo singolo anticipa l’album “Made in Italy”: come nasce l’idea di questo album e cosa ci dobbiamo aspettare dall’ascolto delle tracce? Quali saranno le caratteristiche principali?
L’idea nasce dalla mia volontà di creare un album tributo alla musica italiana della mia generazione, quella che va dagli anni ’70 agli anni ’90. Quello che mi auguro è che chiunque ascolterà questo album si lasci trasportare in un tuffo nei ricordi!
Le caratteristiche principali sono sicuramente le sonorità, la scelta degli arrangiamenti (a volte minimal, a volte energici)… e non mancano le sorprese!
Sei uno dei sassofonisti più rinomati del panorama musicale contemporaneo: ti occupi sia di repertorio classico che di jazz contemporaneo: qual è la differenza maggiore (anche tecnicamente) nell’approccio a questi due stili diversi?
Intanto grazie! Il repertorio classico è stato per me il primo amore, poi sono passato alla musica improvvisata. La differenza principale è l’approccio: in campo classico bisogna rimanere il più fedele possibile alla partitura, mentre nella musica contemporanea molto è lasciato all’interpretazione e ovviamente all’improvvisazione.
Ho – tra gli altri – un progetto a me molto caro in cui cerco di unire questi due mondi apparentemente distanti allo scopo di renderli una cosa sola. Una sorta di excursus sulla storia dell’impiego del sax nei diversi periodi musicali.
Ti occupi anche di organizzare masterclass nazionali e internazionali: quanto è importante l’insegnamento e qual è, secondo te, la caratteristica essenziale e imprescindibile in un maestro?
Amo insegnare, lo dico sempre anche se può sembrare un approccio egoistico, ma il primo a imparare durante la lezione è proprio l’insegnante! La caratteristica imprescindibile (esclusa la preparazione) credo sia la sensibilità, ovvero la sensibilità di capire chi hai di fronte in quel momento. Ogni persona ha un carattere diverso e così sarà diverso il modo che questa persona avrà di esprimersi (musicalmente). È compito del maestro cercare di trovare la chiave per aprire la porta giusta!
Progetti futuri in programma?
Tantissimi! Quest’estate sarò impegnato per una serie di concerti con la mia band e con Sarah Jane Morris (date ancora da definire). È partito il nuovo tour di Umberto Tozzi, “Gloria Forever”, che ci porterà in giro sia in Italia che in tutto il resto del mondo.
Nei prossimi mesi usciranno poi diversi lavori a cui ho collaborato sia come musicista, sia come produttore/arrangiatore. Infine, ovviamente, dopo l’estate ci sarà l’uscita del mio ultimo lavoro “Made in Italy”.
Potete seguire Gianni Vancini sul suo sito giannivancini.com e su tutti i principali canali social:
In collaborazione con l’ufficio stampa Safe&Sound.
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Giulia Scialò
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