
L’ironia in Musica e in Letteratura: capitolo I. Shostakovich e Gadda
Shostakovich e Gadda: l’ironia come denuncia sociale
Dimitri Shostakovich e Carlo Emilio Gadda sono due autori magistrali che rappresentano un evidente esempio di come musica e letteratura si servano di due linguaggi estremamente correlati tra loro. Molti dei procedimenti di cui ci si serve per condurre un discorso ironico in campo musicale corrispondono ai procedimenti utilizzati in campo letterario. Discorso musicale e discorso testuale condividono una struttura quanto mai simile e affine. Sebbene la musica sia dotata, in più, anche di una dimensione verticale, entrambe le conduzioni del discorso (musicale e testuale) presentano una dimensione orizzontale, ossia una struttura sintattica dotata di implicazioni logiche.
Dimitri Shostakovich fu uno dei massimi compositori del ventesimo secolo, uno dei più affascinanti artisti sovietici. Attraverso la sua musica seppe raccontare gli eventi terribili del periodo in cui è vissuto e denunciarne le atrocità. Il rapporto singolare che Shostakovich instaurò con il regime si può evincere in una frase da lui stesso pronunciata: “artista del popolo, amico del popolo, nemico del popolo: sono stato tutto questo, hanno deciso che sono stato tutto questo…”
Shostakovich ha avuto lo straordinario pregio di far comprendere come la musica, in quanto linguaggio universale, possa essere in grado di affrontare tematiche articolate e complesse al pari del comune linguaggio letterario. E difatti nella sua musica possiamo notare come Shostakovich riesca ad utilizzare determinate tecniche letterarie che hanno la funzione di denuncia sociale, trasponendole però in musica. È il caso dell’uso della satira, dell’amara ironia.
L’uso dell’ironia nella musica di Shostakovich
Shostakovich è riuscito ad applicare l’ironia al linguaggio musicale attraverso diverse tecniche di composizione, tramite le quali il discorso logico e la sintassi musicale venivano stravolte, cosicché ad un “primo livello di significato più disimpegnato, a volte persino infantile, si combina un secondo livello dall’aspetto grottesco e deformato”. (fonte: quinteparallele.net)
“Ad esempio, ciò accade nel momento in cui Shostakovich inserisce, al raggiungimento dell’apex del climax, una banale marcetta da fanfara. Che si presenta dunque come un anacoluto musicale.” (fonte: quinteparallele.net)
Altro non è che una evidente derisione del destinatario dell’opera, ovvero il regime sovietico.
E dunque essendo l’ironia un modo per guardare la realtà ricercando più profondi strati di significato che, celandosi tra le righe, vanno ben oltre la superficie, appare chiaro come la musica di Shostakovich, essendo caratterizzata da più livelli significanti, sia inevitabilmente equiparabile a un discorso ironico.
La denuncia sociale e politica di Shostakovich risiede proprio in questa doppia natura delle sue composizioni: l’esigenza del compositore era necessariamente quella di dichiarare il proprio fedele consenso al regime di Stalin. Non poteva di certo fare altrimenti. Tuttavia, le sezioni celebrative estremamente pomposo e magnifiche risultano essere impregnate di satira proprio a causa dell’eccessiva magniloquenza che contraddistingue tali sezioni.
Carlo Emilio Gadda: l’ironia amara nel pastiche
Così come il geniale compositore russo, quindi, vari autori della storia della letteratura si sono distinti per il particolare uso dell’ironia amara, la quale diventa un mezzo di espressione e di constatazione di quella che è la condizione umana.

Nel panorama culturale italiano, Carlo Emilio Gadda è certamente uno di questi. Egli testimonia, attraverso le sue opere, una recezione e al contempo una dissoluzione delle tecniche tradizionali. Sfiora così il neorealismo e anticipa le sperimentazioni della neoavanguardia. La caratteristica principale di Gadda è la visione personalissima del mondo: la realtà è caos indecifrabile, un vortice disarmonico e deformato che sfocia nell’uso dell’ironia. La satira diventa dunque un mezzo di denuncia della società contemporanea. Una società priva delle rassicuranti certezze ottocentesche e incapace di trovare nuovi valori volti a colmare quel vuoto.
Il mondo è dunque sentito come un labirinto , come una deformazione grottesca e dolente, un pasticcio e un disordinato groviglio che conduce inevitabilmente al male di vivere dell’uomo contemporaneo, alla corruzione della borghesia e all’ipocrisia del fascismo, che Gadda critica radicalmente.
Tecniche musicali e tecniche narrative: Shostakovich e Gadda
Proprio come Shostakovich, Carlo Emilio Gadda si serve della tecnica dello stravolgimento sintattico e strutturale della lingua e della narrazione. Descrivere la realtà utilizzando un linguaggio che la deformi significa difatti mettere a nudo le deformità, la falsità, l’ipocrisia, il vuoto che si celano sotto l’apparente rispettabilità del mondo borghese.
La satira gaddiana passa dunque attraverso la lente del pastiche. Il pastiche in letteratura è una tecnica espressiva basata sull’accostamento di stili diversi a fini parodistici e satirici. Una rappresentazione del caos inestricabile che provoca in lui sentimenti di vendetta: quella vendetta letteraria contro una società che lo ha deluso e truffato.
Un’altra tecnica che troviamo in Shostakovich quanto in Gadda è quella della reiterazione ostinata. L’utilizzo di uno stesso periodo, (o di una stessa cellula musicale) esasperato nel suo essere ripetuto parossisticamente innumerevoli volte, è una forma di conduzione del discorso ironico. L’idea della meccanicità, di anti naturalezza, di ostinazione ottusa e disperata, è indubbiamente indice inevitabile di un procedimento ironico.
La reiterazione ostinata si ritrova in Gadda nella figura retorica dell’enumerazione, che lo scrittore adopera frequentemente. Nell’Adalgisa, ad esempio, elenca in ordine una serie di oggetti di famiglia. Questi, posti dopo un’affermazione improvvisa e sarcastica, hanno l’effetto di ridicolizzare i valori domestici, incarnazione di un’ordine falso che nasconde caos e demenza.
Scopri di più!
Quali sono altri autori che utilizzarono l’ironia come mezzo di denuncia sociale? Innumerevoli sono i nomi, ma tra i più noti senza dubbio non possono mancare André Gide e Samuel Beckett. Leggi gli altri capitoli della serie sull’ironia in Musica e in Letteratura!
Giulia Scialò
Se vuoi che DissonanzeLetterarie continui a esistere, puoi supportare il mio blog con una donazione libera.
Seguimi su

Un commento
Paolo D'Agostino
Dissonanze letterarie è finalmente realtà!!! È un piacere sapere che ci sia una giovane violinista e scrittrice come Giulia che ci dà la possibilità di leggere articoli di altissimo livello artistico e sociale. Questa “trilogia” di articoli sull’ironia in musica e in letteratura è un mirabile esempio di come le arti siano in grado di collaborare per ottenere qualcosa di più importante e globale anche e soprattutto da un punta di vista sociale. Quindi non posso che ringraziare Giulia e augurarle un futuro ricco di… dissonanze letterarie!!! ❤️