
L’ironia in Musica e Letteratura: capitolo III. André Gide
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Capitolo I. Shostakovich e Gadda: ironia come denuncia sociale
Capitolo II. Samuel Beckett e il Teatro dell’Assurdo
André Gide, l’ironia ne “I Sotterranei del Vaticano”
Nei primi capitoli abbiamo letto come attraverso l’abile padronanza della tecnica dell’ironia, la musica di Shostakovich può risultare, ad un primo sguardo, seria rigorosa e costruita per semplice scopo propagandista. Solamente coloro che riescono, in seguito ad un ascolto più consapevole e ad uno studio attento, a leggere tra le righe del pentagramma e ad analizzare le sue opere, cogliendo così un secondo valore ben più intimo e radicato, possono scoprirne il messaggio di denuncia sociale e politica e dunque l’ironia che ne sta alla base.
Avendo quindi appreso tutto ciò, si può comparare l’opera del geniale compositore a quella di uno dei principali autori francesi del XX secolo: André Gide.
Egli afferma infatti che “l’ironia non è mai abbastanza apparente. Ho l’aria di parlare seriamente, malgrado lo stile pomposo e magnificente. Ed è così che scrivo tante sdolcinatezze, che sono le più lette e le più applaudite”.
Cosa vuol dire tale assunto? Vuol dire che Gide non si diversifica poi molto dallo stile di Shostakovich, per quanto riguarda la tecnica dell’ironia: nascondere la satira attraverso le pomposità di elogi e righe magniloquenti. Un’elegia che nasconde una presa in giro; uno sguardo serio che nasconde una risata.

“I Sotterranei del Vaticano”
Possiamo leggere un esempio dell’ironia gidiana nel capolavoro “I sotterranei del Vatcano”. Le tematiche tipiche che l’autore affronta (la libertà dai freni morali e dalle convenzioni sociali, i pregiudizi e la volontà di liberarsi dai precetti della morale calvinista che altro non provoca che inquietudine) sono sviluppati e sottomessi a un rigido trattamento radicalmente ironico. Il romanzo è di fondamentale importanza letteraria per la polemica anticattolica e per il soggetto di derivazione dostoevskiana che incarna Lafcadio: uno dei personaggi più riusciti di tutte le opere di André Gide.

Gide fu uno scrittore fedele ad uno stile limpido, scarno, cartesiano. Il suo è un enorme contributo a l’evoluzione-dissoluzione delle forme letterarie. Maestro della generazione surrealista e esistenzialista, le sue proteste contro l’ipocrisia cristiana e borghese non sconfinano mai nell’irrazionalismo. Ineccepibile è il suo sforzo di auto analisi, di valorosa esplorazione dei luoghi più segreti e reconditi dell’io; unico il suo impegno nel far coesistere etica e istinto. André Gide è riuscito a portare la luce su aree, regioni della natura umana che ancora brancolavano nell’ombra.
Giulia Scialò
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