
“Sarò notte o forse inverno”: intervista a Mattia Cattaneo
Mattia Cattaneo è un poeta e uno scrittore di notevole talento. “Sarò notte o forse inverno” è la sua più recente silloge poetica ed è preceduta da altri tre capolavori scritti tra il 2016 e il 2018 (“Dritto al cuore”, “La luna e i suoi occhi” e “Tracce di me”). La sorprendente quanto inarrestabile creatività di Mattia lo ha poi condotto alla produzione di due romanzi: “E le stelle brillano ancora” e “Dove sento il cuore“.
Vincitore di numerosi premi grazie ai suoi straordinari lavori, Mattia gestisce il blog “Vento d’emozioni” e conduce una trasmissione radiofonica sull’emittente bergamasca Pienneradio e una rubrica letteraria sulla web tv “MondoTv” dal titolo “Il paradiso dei lettori”. Si occupa inoltre di diffondere la bellezza della poesia tramite i social interagendo con autori emergenti.
Ecco qui di seguito la mia intervista per conoscere meglio questa artista e il suo incredibile lavoro!
Leggendo “Sarò notte o forse inverno” mi ha colpito molto l’importanza che il suono assume nelle tue poesie: fai molta attenzione al suono delle parole e a come queste si legano tra loro. Per quali motivi è un aspetto importante per te?
La parola assume un significato in base alla valenza e al peso cui noi vogliamo dare. Nella poesia, il verso diventa potente, sradica, trascina, trasporta e se lo fa con grande musicalità, con un suono che entra dentro le arterie del Cuore e dell’Anima, allora è una grande ed intensa emozione.
Ti occupi di diffondere la bellezza della poesia anche tramite i social, come Facebook. Qual è il tuo obiettivo? Raccontaci meglio di questo tuo progetto.
“Circolare Poesia” nasce per caso, durante lo scorso lockdown, come passeggiate letterarie quasi oniriche fatte tramite lo streaming. Questa cosa è andata avanti anche durante questo stop, verosimilmente da novembre, forzato dell’arte e della cultura per ovvie ragioni. Mi diletto a leggere versi di autori nuovi, emergenti (più o meno) attraverso i loro libri ma anche reperendo dai loro profili Facebook. Devo dire che questa diffusione di bellezza non avviene a caso, ma avviene con una forza ovvero la forza della condivisione e dell’unità. Ringrazio la cara “compagna di viaggio” di questa esperienza, Maria Concetta Giorgi, che mi sta aiutando molto in Circolare Poesia.
Quel è secondo te la forza della poesia oggi? Perché si dovrebbe leggere più poesia oggi?
La poesia ha dei moti interni profondi: ti può addolorare, far emozionare, far gioire, ricordare. La poesia ha un grande aspetto performativo e leggerne di più servirebbe anche a scavare il nostro Io, ciò che custodiamo dentro noi stessi. Ridare grande spolvero all’anima, al nucleo più profondo di noi, che custodiamo, teniamo nascosto talvolta. Leggiamo e diffondiamo poesia, per riprenderci il bello e il buono di ciò che essa riesce a far attraversare.
La natura è molto presente nelle tue liriche della tua ultima silloge poetica “Sarò notte o forse inverno“. Perché? Ha per te una simbologia, un significato particolare?
La natura, nel mio caso, avvolge: è maestra d’una via da percorrere; la natura ci governa e ci prende per mano. I profumi, i colori, i sapori che essa emana, diffonde, effonde sono molteplici e delle più variegate sfaccettature. Commuoversi di fronte ad un tramonto, ad una sensazione di vastità che ci può procurare la natura credo siano dei momenti impagabili e tradurli in poesia, in verso, in voce sia fortemente esperienziale e fondante.
Come ha influito sul tuo lavoro di scrittore e di poeta il periodo storico che stiamo affrontando? Intendo proprio per quanto riguarda il livello creativo e puramente artigianale: l’ispirazione poetica ne ha risentito o al contrario tutto questo ti ha dato nuovi spunti da cui partire?
E’ stato un duplice influsso: da un lato mi ha portato a scrivere il terzo romanzo (iniziato durante lo scorso lockdown e in fase di correzione attualmente) e dall’altro lato l’ispirazione poetica è cambiata con una grande forza e desiderio di lettura, contaminazione della poesia d’altri, di nuovi stili e linguaggi che poi si vanno a sperimentare. Questo drammatico momento è servito per riflettere, pensare, sperimentare e agire anche su come io scrivo poesia. E nel corso del tempo e in questo anno e mezzo il mio modo di scrivere ha subito enormi modifiche, ricorrendo al verso breve, ad una parola che quasi prosciuga ma definisce, anche in modo imperfetto, ed esplora, scava, indaga, sostiene.
Hai pubblicato diverse sillogi poetiche e anche due romanzi. Che progetti hai per il futuro?
Come dicevo, sto terminando il mio terzo romanzo che dovrebbe vedere la luce a settembre e poi tramite la mia associazione, assieme all’amico Carlo Arrigoni, “Architetti delle parole” , portare in scena il nuovo recital teatrale dedicato a Dante e ad una figura che lo lega, il padre della geologia Antonio Stoppani. Sarà curioso capire da cosa siano legati. Proseguo con il mio intento di diffusione poetica tra webtv e radio e ovviamente il social.
Sosteniamo gli artisti emergenti. I nuovi talenti hanno bisogno di una voce. Qui potete acquistare la silloge poetica “Sarò notte o forse inverno“!
Potete seguire Mattia Cattaneo su Instagram, su Facebook e sul suo sito www.mattiacattaneoautore.com
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Giulia Scialò
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