la ruota d'argento: ph credits by https://www.youtube.com/watch?v=julcOvElz1g
Interviste/Recensioni

“La Ruota d’Argento”: intervista a Daniela Maccarrone

Daniela Maccarrone, nome d’arte Dama Berkana, è una giovane e promettente scrittrice. Il suo primo romanzo fantasy, “La Ruota d’Argento” prende vita da un suo precedente lavoro, ovvero il cortometraggio “Legend of Samhain“. Una fantasia prorompente e una straordinaria capacità di coinvolgere il lettore e condurlo in mondi lontani: ecco qui di seguito l’intervista per conoscere meglio questa giovane scrittrice, con la quale è stato un enorme piacere scambiare queste parole.

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“La Ruota d’Argento” non è il tuo primo lavoro: nel 2019 avevi già scritto un racconto breve che ha partecipato al concorso letterario “Sicilia Dime Novels” e che è stato poi pubblicato all’interno di una raccolta edita Algra Editore. Raccontaci un po’ più di te: qual è stato il percorso formativo che ti ha portata poi alla creazione del tuo primo romanzo?

Mi chiamo Daniela Maccarrone, ho 24 anni e scrivo sotto lo pseudonimo di Dama Berkana. Sono laureata in scenografia per i nuovi media presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e lavoro da freelance in diversi settori dell’ambito creativo. Da sempre mi affascina l’idea di raccontare delle storie e, soprattutto, d’inventarle. Per questo ho seguito un percorso che potesse portarmi alla realizzazione di tale sogno e che potesse esaudirlo a 360°. Dunque, quale strada poteva essere migliore di quella del cinema e della scrittura?

Cosa ti affascina del fantasy? Qual è la forza di questo genere a tuo avviso?

Quando ero piccola non riuscivo a integrarmi nelle comitive, a scuola, quasi da nessuna parte. Avevo anche diversi problemi di salute e tutto questo, nell’insieme, mi portava a cercare una scappatoia verso la felicità. Ebbene, io l’ho trovata nel fantasy.
Trovo che questo genere sia incredibile, ricco di punti di forza, capace di emozionare e coinvolgere come pochi. Ti permette di evadere dalla realtà, di rifugiarti in un porto sicuro, ma, allo stesso tempo, tratta anche tematiche assolutamente vere e quotidiane. Così, mentre stacchi la spina dai problemi personali, finisci per affrontare viaggi pazzeschi, incontrare individui leggendari e, senza sentirne troppo il peso, riflettere su argomenti seri e importanti.

Quali sono le tue fonti di ispirazione? Cosa ha ispirato l’intero processo creativo, dalla trama alla scelta dei nomi fino alla mappatura dei luoghi descritti? Insomma, da dove viene tutta questa fantasia?

I miti e le leggende sono la mia fonte principale d’ispirazione. Li amo tantissimo, mi chiamano come il canto di una sirena. Non riesco proprio a star lontana da loro! Infatti, quando quattro anni fa circa ho iniziato a pensare al mio progetto di tesi, ho subito puntato l’attenzione verso di loro. Ed è esattamente da lì che nasce “La Ruota d’Argento”.
La mia tesi affrontava i miti e le leggende nel mondo del cinema. Come progetto ho creato un cortometraggio d’animazione chiamato “Legend Of Samhain”, la cui storia non è altro che la base grezza che ho lavorato per dar vita al mio romanzo. Una volta concluso il corto, infatti, sentivo che le vicende non potevano concludersi lì. Sentivo che avevano ancora tanto da dire. E così ho approfondito maggiormente gli studi celtici che avevo fatto per realizzare il progetto animato, grazie ai quali sono riuscita a sviluppare trama, mappa, ecc. Ogni aspetto presente nel libro è frutto di ricerche, dalla scelta dei nomi dei personaggi, alla tipologia di animali presenti. Tutto si ricollega alla cultura celtica!

Quali sono i temi più importanti che vengono trattati nel libro?

Le tematiche affrontate ne “La Ruota d’Argento” sono davvero tante. Tra quelle che saltano subito all’occhio abbiamo indubbiamente il rapporto padre figlio, che coinvolge entrambi i protagonisti. A essi, poi, è legata una seconda tematica che permea, invece, l’intera storia: l’amore. Che sia tra amici, tra fratelli, amanti, l’amore è ciò che muove le vicende del romanzo. È costruttivo e distruttivo, a seconda di come i singoli individui si relazionano a esso. Ma è anche amore verso la propria terra, verso gli ideali e i sogni. Insomma, ne “La Ruota d’Argento” si parla di sentimenti, forti e potenti, che ora portano a volare, ora a precipitare negli abissi più profondi.
Un altro aspetto a cui tengo molto, e che forse non si coglie immediatamente, è l’importanza dell’uguaglianza. Il desiderio di abbattere la gerarchia sociale e razziale, di abbattere i pregiudizi. Questo è uno dei tanti temi che tessono la tela del libro e che, spero, arrivi a tutti.

Hai degli autori di riferimento? Autori ai quali ti senti legata?

In ambito fantasy non ho avuto un vero e proprio autore di riferimento, prima di iniziare a scrivere. Questo perché, per tanti anni, ho letto pochissimo a causa di un tremendo blocco del lettore. C’era solo uno scrittore che riusciva a farmi leggere anche in quella situazione e che, comunque, si accosta al genere fantastico sotto certi aspetti: Jules Verne. Lui ha alle spalle tantissime opere, soprattutto d’avventura, ma è anche il padre della moderna fantascienza. E, sebbene la sua influenza non sia riscontrabile tanto nelle tematiche o nella trama del mio libro, è stato il suo stile di scrittura che mi ha accompagnato nella prima stesura de “La Ruota d’Argento”. Successivamente ho cercato di distaccarmene un po’, perché la lunghezza dei periodi alla Verne non era troppo ottimale per un testo come il mio, ma la sua figura resta importantissima per me.

Gli animali sono molto presenti, centrali fin dalle prime pagine. Questo ha un significato? Qual è il messaggio che vorresti giungesse al lettore?

Per i celti la natura era sacra. Dagli alberi, alle piante, fino agli animali. Ogni creatura veniva rispettata e venerata. Inoltre, rappresentava veri e propri simboli, portatori di saggezza e di conoscenze ancestrali. Ho fatto mie queste nozioni, le ho rielaborate e ho creato i diversi aspetti legati alla flora e alla fauna che permeano “La Ruota d’Argento”.
Alla luce di ciò, la risposta alla tua domanda si palesa: sì, la presenza costante degli animali ha un significato, non è casuale. Ciascuno possiede delle caratteristiche legate proprio alle credenze celtiche e le mette in atto in maniera differente. Partendo dalle creature sacre, legate a tutti gli effetti alla sfera divina e ultraterrena, fino ad arrivare agli animali che affiancano i protagonisti, ognuno mira a esprimere il concetto che la natura non è passiva nella mia storia, ma è un personaggio a tutti gli effetti.
Questa mia attenzione al mondo naturale non è altro che un’altra tematica molto importante che emerge dal libro: il rispetto per il nostro pianeta. Vorrei che tutti capissero quanto rispettare l’ambiente che ci circonda, e che ci ha dato la vita, non sia una cosa da sottovalutare. Noi siamo il suo riflesso, se soffre lui, soffriamo anche noi. Quindi il messaggio che vorrei che giungesse al lettore è proprio questo: non dimenticarti mai che la Terra ha bisogno della tue cure, tanto quanto tu hai bisogno delle sue.

Perché si dovrebbe leggere il tuo libro?

“La Ruota d’Argento” è molte cose. È un viaggio fantastico attraverso terre mitiche e mondi leggendari. Una scoperta di un’antica civiltà, con le sue credenze e le sue figure folkloristiche. È risa, pianti, emozioni. Vuole stupire, cullare e divertire, ma vuole anche far riflettere. Dipinge personaggi che non sono mai del tutto buoni o cattivi, che sono reali, e in cui è possibile specchiarsi per leggersi dentro. “La Ruota d’Argento” è una storia, una tra le tante, e alle storie penso che si debba sempre dare un’opportunità.

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Giulia Scialò

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