Astral Code: ph by Silvia Alfonzetti
Interviste/Recensioni

Dai banchi di scuola al palcoscenico: intervista alla band Astral Code

Gli Astral Code sono una band Alternative Metal formatasi nel 2017 a Cerveteri, in provincia di Roma. I membri del gruppo si sono conosciuti tra i banchi di scuola e hanno deciso di trasformare una passione comune, quella per la musica, in un progetto concreto che sta riscontrando un magnifico successo.

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Creata inizialmente da Pierluigi Antonielli, Valerio Delle Grotti, Edoardo Sigismondi e Lorenzo Manzo, la band vede poco dopo l’aggiunta della straordinaria voce di Silvia Alfonzetti, che contribuirà a dare un sound unico e estremamente riconoscibile al gruppo.

La band attualmente ha più di trenta live all’attivo, la maggior parte dei quali nel Lazio, dove si è esibita nei locali più frequentati dell’underground romano, ma anche fuori dal territorio regionale, in particolare a Milano e nella Repubblica di San Marino.

Il primo lavoro pubblicato dalla band è il loro singolo di debutto “Dawns”, uscito a febbraio 2019, seguito da “Ashes”, uscito ad aprile 2020 e infine da “Northern Lights”, a febbraio 2021. I tre singoli sono entrati a far parte, insieme ad altri tre brani inediti, del primo EP della band, “Aurora”, uscito anch’esso a febbraio 2021.

Ecco qui la mia intervista per conoscere meglio gli Astral Code e la loro esplosiva energia!

Raccontateci un po’ di voi! Come è nata la passione per la musica e come nasce il vostro gruppo?

Ci siamo conosciuti tra i banchi di scuola e abbiamo cominciato a suonare insieme nel Gruppo Eventi del nostro liceo. La passione per la musica è nata in modo diverso in ognuno di noi, ma la cosa che ci accomuna è che abbiamo imparato prevalentemente da soli a fare quello che facciamo, dal suonare il nostro strumento al produrre i brani. C’è chi ha ereditato la passione da un membro della famiglia e chi ha cominciato semplicemente per curiosità ad avvicinarsi allo strumento che aveva in casa.

Dopo aver finito la scuola abbiamo sempre mantenuto i rapporti e conservato la voglia di suonare insieme, quindi nel 2017 abbiamo deciso di creare la band con l’obiettivo di comporre brani originali, che ci permettessero di esprimerci al di là delle semplici cover.

Quali sono le vostre influenze artistiche?

Ognuno di noi ha un background musicale abbastanza diverso da quello degli altri, infatti i nostri gusti comprendono, oltre naturalmente al rock, al metal e alla maggior parte dei loro sottogeneri, il pop, la musica elettronica, il jazz, l’RnB e il soul. Inoltre, grazie al fatto di aver creato la band, ognuno di noi ha potuto ampliare i propri orizzonti musicali avvicinandosi a generi che non era abituato ad ascoltare. Alcuni dei gruppi che ci hanno maggiormente ispirato durante il nostro percorso musicale sono gli Evanescence, i Dream Theater, i Paramore e i Lacuna Coil.

Come avete vissuto questo periodo storico? Come ha influito sulla vostra produzione musicale?

È stato un periodo difficile anche per noi, abbiamo dovuto lavorare sui nuovi pezzi a distanza e non è stato facile perché non tutti disponiamo a casa di attrezzature per la registrazione, ma ci siamo arrangiati come abbiamo potuto. Ci mancava incontrarci e lavorare tutti insieme, però lo stare chiusi in casa ci ha anche dato il tempo di scrivere più pezzi e sviluppare nuove idee.

Per quanto riguarda l’attività dal vivo, siamo stati particolarmente fortunati perché, da quando i locali hanno riaperto, abbiamo avuto la possibilità di suonare più di altre band che hanno risentito maggiormente delle difficoltà legate a questo periodo storico.

Come lavorate alla scrittura dei testi e alla produzione musicale? Collaborate in ogni fase o avete dei ruoli definiti?

Solitamente l’idea principale per ogni pezzo parte da Edoardo, che ne registra una demo e la manda al resto del gruppo per decidere tutti insieme se è il caso di sviluppare quell’idea o di scartarla. Se viene approvata, ognuno di noi si occupa poi di comporre la parte legata al proprio strumento, e una volta ottenuta una prima bozza del brano ci confrontiamo per apportare eventuali modifiche e aggiustamenti. Successivamente proseguiamo con la produzione vera e propria, dove ci piace sperimentare con i suoni e con la struttura del pezzo, e nel frattempo Silvia si occupa di aggiungere il testo e la linea vocale.

Di cosa parla il vostro EP Aurora, qual è il messaggio che volete far arrivare al vostro pubblico?

L’EP non è stato scritto con in mente un filo conduttore che legasse tutti i brani. Alcuni sono autobiografici e altri sono semplicemente ispirati ad altre situazioni. Tra le tematiche che abbiamo trattato ci sono la paura dell’ignoto, l’incertezza del futuro, la manipolazione e l’incapacità di guardare avanti quando si è fermi nel passato. Non avevamo intenzione di trasmettere un messaggio al pubblico, ma piuttosto di raccontare delle storie in cui la gente potesse più o meno rispecchiarsi.

Una vostra canzone a cui siete particolarmente affezionati?

Un brano a cui siamo particolarmente affezionati è “Northern Lights”, che apre il nostro EP. È una canzone di cui siamo particolarmente soddisfatti e che dà tanta carica sia a noi che al pubblico quando la suoniamo dal vivo.

Cosa ne pensate della scena musicale emergente italiana? Vi piacerebbe collaborare con altri artisti?

La scena musicale emergente italiana al momento è prevalentemente costituita da artisti che propongono generi come il pop, l’indie-pop e la trap, che sono molto lontani da quello facciamo noi. Ci dispiace quindi che band come noi non facciano parte degli artisti che si stanno affermando sul panorama musicale italiano e rimangano relegate alla scena underground, ma ci rendiamo conto che il nostro genere è molto meno apprezzato al giorno d’oggi, soprattutto tra il pubblico giovanile.

Fa sicuramente piacere che il fenomeno Måneskin abbia riportato in auge il rock, tuttavia crediamo che nel loro caso il successo sia dovuto anche (o soprattutto) all’immagine e allo stile che presentano, quindi questo non significa necessariamente che la musica rock in quanto tale stia tornando al successo, e anche i talent lo stanno dimostrando. Ci piacerebbe molto collaborare con artisti più affermati che facciano musica simile alla nostra ma la maggior parte si trovano all’estero, e in Italia c’è poca tendenza alla collaborazione nel nostro ambito. 

Progetti futuri e sogni per la vostra band?

Attualmente stiamo scrivendo nuovi brani che abbiamo intenzione di pubblicare l’anno prossimo. Uno dei nostri obiettivi è suonare il più possibile dal vivo e in posti nuovi, in modo da raggiungere un pubblico ancora più ampio. Il nostro sogno è sicuramente quello di portare la nostra musica sui palchi dei più importanti festival rock e metal e ispirare tante persone come noi in giro per il mondo.

Potete ascoltare e seguire gli Astral Code su Instagram, Facebook e Twitter!

La loro musica è disponibile su YouTube e Spotify: continuate a seguire e ad ascoltare questi bravissimi artisti!

Nella sezione Interviste/Recensioni del mio Blog potete leggere le altre interviste! Cliccate qui!

Giulia Scialò

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